Il mese di febbraio 2022 doveva essere quello in cui la mannaia doveva calare sul metodo scientifico galileiano usato come base di analisi dei fatti accertati, con il DDL 988 e quindi con la “equiparazione” dell’agricoltura biodinamica alla biologica. Il termine “biodinamica” era contenuto negli articoli 1, 5 e 8 del disegno di legge, ma in particolare il punto più dolente era proprio l’articolo 1 dove con l’equiparazione si conferiva una veste giuridica riconosciuta ad una pratica che invece non ne ha. Infatti il termine “agricoltura biodinamica” è un marchio registrato di una azienda privata tedesca, la Demeter, che è depositaria della proprietà intellettuale del termine e come tale è la sola che può attestare le pratiche di un qualsiasi imprenditore agricolo. Poi esistono altre aziende private che certificano, non quel termine, ma termini che richiamano alla mente, assomigliano o contengono il termine agricoltura biodinamica.

In particolare l’8 febbraio doveva essere la data in cui, essendo calendarizzata alla Camera, il testo poteva essere rapidamente convertito in legge dello Sato. Sarebbero così dovuti nascere corsi universitari per biodinamici e i soldi delle tasse dei cittadini italiani dovevano (indirettamente) foraggiare le privative commerciali di un marchio registrato estero.

Nell’imminenza di questo pasticcio normativo (e culturale), i media si interessano di una vicenda che appare incredibile agli occhi di giornalisti e commentatori che fino a quel punto non sapevano cosa fossero i “preparati” o i “dissuasori” biodinamici.

Inizia Sky TG 24 con una lunga intervista proprio l’8 febbraio. Ma la legge non viene discussa e rinviata al giorno seguente, per cui ho il tempo il 10 febbraio di registrare una diretta video sul canale Twitch, parlando di Biodinamica, Piante addomesticate, Ogm, inganni mediatici e anche di Xylella. Sorprendentemente la legge, approvata all’unanimità in commissione agricoltura della Camera, viene poi modificata all’unanimità nell’articolo 1 nel dibattito in aula. Più d’uno sospetta un intervento moderatore dall’alto. 

Quindi l’11 febbraio 2022 passa una mia intervista sulla Biodinamica a Rai Radio 1, Tra Poco in Edicola. Dove di nuovo, il giornalista resta strabiliato che un testo privo di una intelaiatura giuridica presentabile, sia già passato due volte alla Camera e due al Senato. La modifica apportata dall’Aula della Camera riguarda appunto l’Equiparazione, che viene rimossa. Ma ancora non si toccano gli articoli 5 ed 8 dove è chiamato, in terza lettura, il Senato ad intervenire. Soprattutto ora che, rimossa l’equiparazione, non si sa più chi decide come si fanno dei semi “biodinamici”, articolo 8 o chi sia il rappresentante biodinamico che debba sedere al tavolo tecnico (e strategico) del MIPAAF (art.5). 

Il Caso Biodinamica diventa un argomento del dibattito mediatico e si aggiunge ai casi (Xylella, Stamina, e ora biodinamico) in cui è più evidente il conflitto tra scienza, politica, cittadini e impianti giuridici.

Addirittura lo storico e editorialista del Corriere della sera Paolo Mieli commenta e ricostruisce la vicenda sul Corriere, anche per segnalare il baratro sul cui ciglio si sono avventurati i due rami del Parlamento. 

Anche alla trasmissione ambientalista di Rai Radio 1, Green zone, i conduttori Francesca Malaguti e Mario Tozzi il 20 Febbraio 2022, si schierano al fianco del Metodo Scientifico, respingendo ogni tipo di stregoneria. 

Infine un articolo firmato con uno pseudonimo, appare sul Domenicale del Sole e viene messo all’indice da un testo apparso il 24 febbraio su Scienza in rete. Questa intensità di interventi mediatici non è stato certamente un fulmine a ciel sereno, in questa vicenda del DDL 988 su cui da tempo si scrive e si cerca di fare consulenza al decisore politico (1,2,3). Soprattutto con l’audizione in Commissione agricoltura del Senato del giugno 2021 uscita assieme ad una petizione internazionale, capitanata dall’allora Presidente dell’Accademia dei Lincei Giorgio Parisi, ora Premio Nobel per la Fisica 2021.

 

Articolo a cura di Roberto Defez.